Thorwald Alef (1896 -1974)

Thorwald Alef, personaggio poliedrico e mai statico, nasce in un'epoca caratterizzata da un vivace fermento culturale e artistico. Le vicende biografiche dell'artista si fondono alle peculiari atmosfere che animavano la scena artistica europea nei primi anni del Novecento. In Svezia in particolare, a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, il sentimento romantico e nazionalista che pervadeva l'opera di molti autori, traeva ispirazione da una nuova corrente che attribuiva alla natura nordica, struggente e malinconica, un ruolo preminente. Nasceva in molti la necessità di rappresentare il paesaggio nordico, nel quale poter identificare la propria identità nazionale. Gli artisti che all'epoca avevano aderito a tale corrente, amavano rappresentare la natura autoctona nelle sue molteplici espressioni, crepuscolare e misteriosa in inverno, oppure intensa e rigogliosa nelle notti infinite dell'estate nordica. Molti di essi vennero riconosciuti all'estero anche per la loro duttilità nel lavorare nel campo delle arti maggiori e minori con eguale abilità e creatività. Tale peculiarità caratterizza la figura di Thorwald Alef , nato il 10 novembre 1896 a Jönköping, una cittadina situata sulle rive meridionali del lago Vättern, dal proprietario di una officina Enock Andersson e da sua moglie Hilma Johansson, ma trascorre gran parte della sua infanzia a Västerås. Sin da giovane, appena ventunenne, si appassiona all'arte figurativa, tanto da intraprendere gli studi, dal 1917 al 1919, presso la rinomata scuola di pittura Althinsmålarskola a Stoccolma, fondata dall'artista Caleb Althin (1866-1894), il quale, oltre ad essere pittore e grafico, era professore di storia dell'arte e disegno a mano libera presso l'istituto che egli stesso aveva fondato.

OPERE