Rubens Capaldo (Parigi 1908 - Napoli 1997)

E' monumentale, scultoreo e solenne, questo nudo di Rubens Capaldo. Eppure da queste forme giunoniche e sensuali, morbide e voluttuose, emerge un che di pudico e di sacro, frutto della forza interiore e della sensibilità cromatica dell'autore con l'uso sapiente dei toni blu cupi, rossi stinti, neri profondi. Espressione della sua storia interiore di ansie e di macerazioni spirituali, di impulsi e di forti sensualità, la sua pittura, erede della pittura napoletana più qualificata del Seicento e dell'Ottocento,è accostata da molti, per il fervido spirito di classicità che la anima, a Masaccio. Ma egli è anche, e soprattutto, un innovatore e un ribelle, un autentico rivoluzionario.
Figlio di un ceramista Rubens Capaldo non abbandonerà mai la materia plastica delle forme anche quando si dedicherà ai nudi carichi di trascendenza e pathos così che i suoi 'nudi', poderosi e plastici, di una squisita bellezza statuaria pompeiana, anche se essenziali e sfumati nella colorazione, esprimono aspetti di moderna classicità. Il cromatismo caldo e le fredde e nere oscurità dei suoi toni non mirano ad un uso esteriore dei colori semmai ad uno scopo di realizzazione interiore.

OPERE